
Balletto di Venezia
Siamo una compagnia nata come fucina di visioni e talenti, con l’obiettivo di dare voce alla nuova generazione della danza classica e neoclassica.
Sotto la direzione artistica di Alessio Carbone, già primo ballerino dell’Opéra di Parigi, ci proponiamo come un punto d’incontro tra eccellenza formativa e visione artistica, offrendo un contesto professionale a danzatori under 21 provenienti dalle più prestigiose Accademie del mondo.

Alessio Carbone
Direttore artistico

Gerardine Connolly
Direttrice Esecutiva
La storia
Un tempo capitale mondiale del balletto, Venezia brillava nel XVIII secolo con più teatri di danza di qualsiasi altra città. Ma negli anni ’80, con la chiusura della compagnia residente al Teatro La Fenice a causa della mancanza di fondi, questa grande tradizione cominciò a svanire. Giuseppe Carbone, allora direttore della compagnia e padre di Alessio Carbone, decise di fondare il Balletto di Venezia, con al centro la straordinaria figura di sua moglie Iride Sauri, Prima Ballerina della Fenice.
La nuova compagnia riportò la danza nei teatri veneziani e nei luoghi più iconici della città – da Piazza San Marco al Canal Grande – trasformando Venezia in un palcoscenico a cielo aperto. Ma nei primi anni ’90 anche questa avventura si concluse, quando Giuseppe Carbone si trasferì a Milano per guidare il corpo di ballo del Teatro alla Scala. Da allora, la grande tradizione del balletto classico a Venezia è rimasta in silenzio, lasciando un vuoto che ha allontanato il pubblico locale da questo linguaggio d’arte. Fino ad oggi.
Alessio Carbone ha ripreso la tradizione di famiglia e fatto rinascere la compagnia del Balletto di Venezia. Al suo fianco, Gerardine Connolly, già Chairwoman dell’Irish Ballet.
Con il progetto Stelle di Domani, la compagnia riporta sul palco i capolavori che hanno fatto la storia della danza, dando vita anche a nuove creazioni, affidate a coreografi contemporanei capaci di parlare il linguaggio della danza classica. Opere inedite che intrecciano il passato glorioso della Serenissima con il futuro del balletto, restituendo a Venezia il ruolo che le spetta: quello di culla viva e pulsante dell’arte coreutica.







